Il governo ha varato il Piano Transizione 5.0, incentrato sull’efficienza energetica e la transizione ecologica per gli anni 2024-2025. Questo piano prevede incentivi significativi per l’efficientamento energetico degli edifici e per la transizione delle aziende verso un uso di energia più sostenibile, parte dei quali provengono dal programma europeo RePowerEU. Le aziende potranno beneficiare di un credito d’imposta aumentato fino al 45% e anche l’installazione di impianti fotovoltaici sarà incentivata.
L’efficienza energetica è un requisito indispensabile per accedere a questi incentivi, e si accompagna alla transizione digitale e verde. Secondo il PNRR, le novità includono la distribuzione dei fondi RePowerEU, con 6,3 miliardi di euro destinati all’efficientamento energetico delle attività produttive e 320 milioni per gli investimenti in energia rinnovabile per le PMI.
Il nuovo credito d’imposta è centrale nel supporto alla transizione energetica produttiva, a patto che ci sia un risparmio energetico concreto: almeno il 3% per impresa o il 5% per processo produttivo. I fondi complessivi sono sostanziali, aggiungendosi ai 6,4 miliardi già previsti in bilancio, portando il supporto totale per le imprese nel settore green e digitale a quasi 13 miliardi di euro nei prossimi due anni.
Impianti fotovoltaici: la produzione di energia rinnovabile nel Piano Transizione 5.0
Investimenti 5.0: in cosa consistono
Il Piano Transizione 4.0 verrà ampliato nel biennio 2024-2025 per includere maggiori investimenti in tre aree principali:
- Acquisto di beni strumentali sia materiali che immateriali che rientrano nelle categorie specificate negli allegati A e B della legge del 11 dicembre 2016, n. 232.
- Investimenti in beni necessari per produrre e consumare energia da fonti rinnovabili, con l’eccezione delle biomasse.
- Formazione del personale sulle competenze necessarie per la transizione ecologica, fino ad un massimo del 5% del totale investito e beneficiato da agevolazioni, non utilizzabile come agevolazione indipendente.
Per quanto riguarda l’allocazione delle risorse, verrà fornita una tabella dettagliata. L’implementazione delle misure è prevista per essere rapida e i crediti d’imposta saranno disponibili per le aziende entro i primi tre mesi del 2024 attraverso un decreto specifico che definirà:
- Le regole di attuazione del piano.
- I tipi di interventi che saranno ammissibili.
- I requisiti minimi di risparmio energetico richiesti.
- Il limite massimo di spesa che può essere sostenuta.
Come funzionerà il credito d’imposta: premiata la sostenibilità
Il Piano Transizione 5.0 introduce un incentivo fiscale che aumenta con i risultati ottenuti nell’efficienza e nel risparmio energetico. Questi risultati devono essere verificati da un ente certificatore, che confermerà sia la situazione iniziale che i miglioramenti ottenuti. I requisiti specifici includono:
- Una riduzione del consumo energetico finale di almeno il 3%.
- Un risparmio energetico di almeno il 5% nei processi legati agli investimenti 4.0.
Il piano prevede una percentuale aggiuntiva di incentivi che cresce proporzionalmente al risparmio energetico realizzato. Le certificazioni possono essere rilasciate da:
- Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) qualificati secondo la norma UNI CEI 11339.
- ESCO qualificate secondo la norma UNI CEI 11352.
- Organizzazioni certificate secondo la norma ISO 50001.
- Professionisti come geologi, ingegneri e periti industriali iscritti agli ordini professionali pertinenti e facenti parte della società che richiede la valutazione energetica.
L’ammontare del credito d’imposta potrebbe aumentare fino al 20% e potrebbe essere cumulabile con gli incentivi del precedente Piano Transizione, raggiungendo un massimo del 40%, con la possibilità di ulteriori aggiunte fino al 45% complessivo.
La percentuale di credito d’imposta varierà in base al miglioramento effettivo dell’efficienza energetica aziendale (minimo 3%) o del processo produttivo (minimo 5%). Si prevede inoltre che entro il secondo trimestre del 2026 verrà pubblicato un rapporto di valutazione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, confermando il raggiungimento di un obiettivo di risparmio energetico di 0,4 Mtep. Entro la stessa data, il totale del credito d’imposta dovrà essere stato assegnato.
PMI: incentivi per il fotovoltaico
Il programma in questione è destinato alle micro, piccole e medie imprese e offre sovvenzioni a fondo perduto che coprono fino al 45% dell’investimento totale. Questi fondi sono destinati all’acquisto di impianti e tecnologie digitali che permettono di generare energia rinnovabile direttamente per uso proprio, utilizzabile subito o accumulabile.
Tuttavia, ci sono delle restrizioni. Le imprese che operano nei seguenti settori e che generano più del 50% dei loro ricavi lordi da queste attività saranno escluse, sebbene con alcune eccezioni:
- Imprese che producono energia da combustibili fossili o attività simili.
- Industrie con un alto consumo di energia o che emettono una grande quantità di CO2.
- Aziende che si occupano di produzione, noleggio o vendita di veicoli che emettono gas di scarico (non emissioni zero).
- Aziende che gestiscono la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
- Attività legate al trattamento del combustibile nucleare e alla produzione di energia nucleare.
Piano Transizione 5.0: come si calcolano gli incentivi
Il Piano Transizione 5.0 stabilisce differenti livelli di credito d’imposta per gli investimenti in efficienza energetica, basati sull’entità dell’investimento e la classe di efficienza energetica raggiunta:
- Per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, il credito d’imposta sarà del 35% per la prima classe energetica, del 40% per la seconda e del 45% per la terza.
- Gli investimenti che vanno da 2,5 a 10 milioni di euro beneficeranno di un credito d’imposta del 15% per la prima classe energetica, del 20% per la seconda e del 25% per la terza.
- Per investimenti più sostanziali, da 10 a 50 milioni di euro, le agevolazioni fiscali saranno del 5% per la prima classe energetica, del 10% per la seconda e del 15% per la terza.
Queste misure sono state paragonate all’efficacia del Piano Industria 4.0 nell’incoraggiare la transizione digitale, ora applicate alla transizione ecologica.
Le piccole e medie imprese avranno l’opportunità di installare impianti fotovoltaici, beneficiando del nuovo credito d’imposta, permettendo loro di ridurre i costi energetici e migliorare la propria immagine attraverso pratiche sostenibili.
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