LA TRANSIZIONE ECOLOGICA, UNA GRANDISSIMA OPPORTUNITA’ PER IL MEZZOGIORNO
Una delle idee più forti del programma di NOI GREEN per lo sviluppo del progetto di meridionalismo economico è legato alla transizione energetica, parte integrante e fondamentale della transizione ecologica; siamo di fronte ad una svolta epocale, il pianeta deve affrontare la sfida della decarbonizzazione per arginare i catastrofici eventi climatici estremi, che ormai non risparmiano nessuna parte del pianeta. Ghiacciai che si sciolgono, montagne sempre meno innevate a rischio di frane e slavine, inondazioni, innalzamento del livello dei mari, tutti fenomeni che ormai condizionano la vita di tutti gli abitanti della terra, provocano morte e distruzione, nei migliori dei casi cominciano a produrre esigenze di lock down climatici, ma soprattutto producono danni economici, sociali ed occupazionali di entità catastrofiche, più degli eventi stessi. E se non si argina, il ciclo anomalo delle acque si genererà un circolo vizioso irrefrenabile, con gravi ripercussioni esistenziali per le future generazioni. Una delle cause principali di questa situazione è, ormai idea consolidata e certificata dal mondo scientifico, sia l’uso indiscriminato dell’energia da fonte fossile, che produce emissioni di CO2, responsabili dell’effetto serra.
Quindi parlare di transizione energetica significa parlare di una svolta epocale, dove la fonte primaria basata sul fossile cede il passo a fonti definite rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico e soprattutto l’uso dell’Idrogeno come elemento per lo stoccaggio, la distribuzione e la produzione di energia.
L’Italia e soprattutto il meridione (per capirci i territorio dello storico Regno delle due Sicilie), si trovano in un contesto geografico e climatico tale da poterne prevedere in futuro la classificazione di territorio più ricco al mondo. Se la materia prima del sistema fossile è il petrolio, che ha reso ricche determinate zone del pianeta, ad esempio gli Emirati Arabi, il mezzogiorno d’Italia potrebbe, se i nostri politici e le istituzioni intercettassero velocemente questa opportunità, diventare gli “Emirati Arabi” del terzo millennio, e i nostri porti potrebbero diventare centri di produzione, stoccaggio e distribuzione di energia, dando per altro approdo alle “petroliere” del terzo millennio. Parliamo della conversione dei porti del sud o parte di essi in veri HUB di Idrogeno (Hydrogen Utility Business).
GLI HUB DI IDROGENO AL SUD
Un hub dell’idrogeno è una rete regionale costituita dalla produzione, dall’uso finale e dalle infrastrutture di collegamento necessarie per produrre, trasportare, immagazzinare e utilizzare l’idrogeno. Gli hub dell’idrogeno sono importanti per lo sviluppo dell’idrogeno come fonte energetica pulita e sostenibile.
Ecco alcuni dei vantaggi degli hub dell’idrogeno:
- Possono aiutare a ridurre le emissioni di carbonio. L’idrogeno può essere prodotto da fonti rinnovabili come l’energia solare e eolica, che non producono emissioni di carbonio.
- Possono creare nuovi posti di lavoro. Lo sviluppo degli hub dell’idrogeno può creare nuovi posti di lavoro nel settore dell’energia, nella produzione di idrogeno, nel trasporto e nello stoccaggio dell’idrogeno.
- Possono rendere l’energia più accessibile e conveniente. L’idrogeno può essere utilizzato per alimentare automobili, camion, navi e altri veicoli, e può essere utilizzato per generare elettricità o per riscaldare edifici o alimentare intere comunità energetiche. Questo potrebbe rendere l’energia più accessibile e conveniente per le persone di tutto il mondo.
Ecco alcuni esempi di hub di idrogeno in Europa:
- HyNetherlands è un progetto di idrogeno che coinvolge diversi paesi nei Paesi Bassi, tra cui Rotterdam, Amsterdam e Groningen. L’obiettivo del progetto è di creare un hub di idrogeno che possa fornire idrogeno a diversi settori, tra cui la mobilità, l’industria e la generazione di energia.
- Hydrogen Valley Zeeland è un progetto di idrogeno che si concentra sulla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, come l’energia eolica e solare. Il progetto si trova nella provincia di Zeeland, nei Paesi Bassi, e ha l’obiettivo di diventare un hub di idrogeno a livello europeo.
- H2Base è un progetto di idrogeno che si concentra sullo sviluppo di infrastrutture di stoccaggio e trasporto di idrogeno. Il progetto si trova in Svezia e ha l’obiettivo di creare un hub di idrogeno che possa fornire idrogeno a diversi settori, tra cui la mobilità, l’industria e la generazione di energia.
La comunità Europea ha quindi individuato per il futuro l’uso degli HUB di idrogeno e gli stati membri stanno investendo sostenendo il loro sviluppo, pur non avendo le potenzialità naturali offerte dalla posizione geografica del meridione d’Italia con le sue caratteristiche precipue ed ideali per sviluppare questo tipo di tecnologia.
Creare HUB di idrogeno nei porti del sud Italia è la nostra idea. I porti sono luoghi ideali per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno, in quanto hanno accesso a energia rinnovabile, infrastrutture e una rete di trasporto. La creazione di HUB di idrogeno nei porti del sud Italia potrebbe aiutare a ridurre le emissioni di carbonio, a creare posti di lavoro e a promuovere la crescita economica. Il mezzogiorno d’Italia potrebbe diventare il portale di accesso per gli approvvigionamenti energetici PER tutta l’Europa.
Di seguito alcuni porti del sud Italia che potrebbero essere adatti per la creazione di hub di idrogeno:
- Porto di Napoli
- Porto di Bari
- Porto di Palermo
- Porto di Catania
- Porto di Salerno
- Porto di Taranto
- Porto di Gioia Tauro
Questi porti sono tutti importanti nodi di trasporto e hanno accesso a energia rinnovabile, infrastrutture e una rete di trasporto.
Ecco alcuni motivi per cui questi porti sono adatti per la creazione di hub di idrogeno:
- Sono importanti nodi di trasporto. I porti sono importanti punti di incontro tra il trasporto marittimo, il trasporto terrestre e il trasporto aereo. Questo li rende luoghi ideali per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno.
- Hanno accesso a energia rinnovabile. I porti hanno accesso a energia rinnovabile, come l’energia solare e eolica. Questo li rende luoghi ideali per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili.
- Hanno infrastrutture. I porti hanno infrastrutture che possono essere utilizzate per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno. Ad esempio, i porti hanno già gasdotti e oleodotti che possono essere utilizzati per trasportare l’idrogeno.
In conclusione il cambio di paradigma nell’approvvigionamento dell’energia, attraverso un sistema basato sulle tecnologie ad idrogeno, consentirebbe la massima capitalizzazione degli enormi “giacimenti” di cui è possessore il sud Italia; se vogliamo continuare con il paragone verso l’era del fossile e quindi confrontare la potenzialità di giacimenti di materia prima (gli idrocarburi) rispetto a quelli necessari per perseguire la transizione energetica con l’era dell’idrogeno, queste “giacimenti” si chiamano sole (inesauribile per definizione), vento (niente e nessuno lo può fermare o esaurire) e mare, che nessuna mente, neanche sovraumana può immaginare un totale esaurimento, se non con la fine del mondo.
GLI HUB DI IDROGENO E LE COMUNITA’ ENERRGETICHE RINNOVABILI ( C.E.R.)
Una comunità energetica è un gruppo di persone che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile. Le comunità energetiche possono essere costituite da privati, imprese, enti pubblici e associazioni.
Possono fornire una serie di vantaggi, tra cui:
- Riduzione delle emissioni di gas serra
- Maggiore indipendenza energetica
- Crescita economica
- Migliore qualità dell’aria
- Nuove opportunità di lavoro
Le comunità energetiche sono ancora in fase di sviluppo, ma hanno il potenziale per rivoluzionare il settore energetico.
Ecco alcuni esempi di comunità energetiche:
- Un gruppo di cittadini che installa un impianto fotovoltaico sul tetto del proprio condominio e condivide l’energia prodotta con gli altri condomini.
- Un’azienda agricola che produce energia solare e la condivide con la comunità locale.
- Un gruppo di imprese che si uniscono per costruire un impianto eolico e condividere l’energia prodotta.
Le C.E.R. possono essere costituite da persone con diversi obiettivi. Alcune comunità energetiche sono costituite per ridurre le emissioni di gas serra, altre per aumentare l’indipendenza energetica, altre per creare nuove opportunità di lavoro. Possono essere un modo efficace per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nel settore energetico.
Gli hub di idrogeno e le comunità energetiche possono essere combinati per creare un sistema energetico più efficiente e sostenibile. Gli hub di idrogeno possono fornire energia alle comunità energetiche, che possono a loro volta utilizzare l’idrogeno per alimentare i loro veicoli, i loro edifici e i loro processi industriali. La loro simbiosi può e deve essere un modo efficace per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nel settore energetico.
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