Ok definitivo del Parlamento Ue alla nuova direttiva “CASE GREEN”.

A partire dal 2030, tutti i nuovi edifici dovranno avere emissioni ZERO, mentre per gli edifici di nuova costruzione ad uso pubblico questo standard sarà richiesto già dal 2028. Dall’anno 2025, sarà proibito concedere sovvenzioni per l’installazione di nuove caldaie che operano con combustibili fossili. Inoltre, si prevede una diminuzione dell’uso medio di energia primaria nelle abitazioni di almeno il 16% entro il 2030, con un ulteriore riduzione prevista tra il 20% e il 22% entro il 2035.

La direttiva europea nota come “case green” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici è stata finalmente adottata; La direttiva mantiene obiettivi ambiziosi, come raggiungere le emissioni zero entro il 2050, che potrebbero necessitare di ulteriori valutazioni da parte del futuro parlamento europeo. Inoltre, sarà cruciale l’intervento dei governi nazionali per l’attuazione, considerando le peculiarità di ciascun paese. L’Italia, con le sue caratteristiche uniche legate al patrimonio immobiliare e alla proprietà, richiede un’attenzione particolare nella pianificazione temporale degli interventi e nel fornire supporto economico e fiscale adeguato, senza trascurare la priorità del miglioramento sismico, spesso sottovalutato a Bruxelles rispetto agli obiettivi green.

Per diventare legge effettiva, la direttiva richiede ancora l’approvazione formale del Consiglio dei ministri, e gli stati membri avranno due anni per integrarla nella legislazione nazionale.

La revisione mira a una riduzione progressiva delle emissioni di gas serra e del consumo energetico nel settore edilizio entro il 2030, con l’obiettivo finale della neutralità climatica entro il 2050. Ciò include la ristrutturazione degli edifici meno efficienti e una maggiore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico. Tra le nuove disposizioni, si prevede che tutti i nuovi edifici saranno a emissioni zero dal 2030 e gli edifici pubblici dal 2028, con considerazioni particolari per il calcolo delle emissioni nel ciclo di vita degli edifici e misure specifiche per la riduzione dell’energia primaria utilizzata. La direttiva prevede anche la ristrutturazione di una percentuale degli edifici non residenziali meno efficienti e l’installazione obbligatoria di impianti solari in determinate condizioni, oltre a pianificare la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e vietare le sovvenzioni per le caldaie a combustibili fossili dal 2025. Incentivi rimangono possibili per sistemi di riscaldamento che incorporano energie rinnovabili. Alcuni edifici, come quelli agricoli, storici, temporanei, o destinati al culto, possono essere esentati da queste nuove normative.

by sdm

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