L’Europa verso edifici a emissioni zero: l’Italia sfida la ristrutturazione entro il 2050
Obiettivo 2050: edifici a impatto zero in Europa. L’Unione Europea detta la linea: entro il 2050 tutti gli edifici, abitazioni, uffici e negozi compresi, dovranno azzerare le emissioni nocive. Un traguardo ambizioso che richiede una profonda riqualificazione del patrimonio edilizio europeo, in Italia particolarmente urgente.
Vecchi edifici, nuove sfide. In Italia, infatti, circa 6 edifici su 10 risalgono a più di 50 anni fa e si collocano tra i più inquinanti d’Europa. Per raggiungere gli obiettivi europei, queste case dovranno essere ristrutturate, adottando soluzioni come pannelli solari, piastre a induzione, cappotti termici, nuovi infissi e pompe di calore. Interventi necessari ma costosi, che sollevano la fatidica domanda: chi pagherà?
Direttiva CASA GREEN: passi concreti verso la decarbonizzazione. La direttiva europea “CASA GREEN” stabilisce due date chiave: entro il 2030 i pannelli solari dovranno essere installati sui tetti di tutti i nuovi edifici, mentre entro il 2040 le caldaie a gas dovranno sparire dalle case. Misure volte a ridurre drasticamente le emissioni generate dagli edifici, che oggi in Europa sono responsabili di un terzo di quelle che causano il cambiamento climatico e di oltre il 40% delle polveri sottili nocive per la salute.
Ristrutturazioni in massa: quante case e a quali costi? La sfida italiana è imponente: oltre 12 milioni di edifici residenziali, di cui più della metà con un’efficienza energetica classificata come F o G (le peggiori). Si stima che circa 7 famiglie su 10 dovranno affrontare lavori di ristrutturazione, con costi che potrebbero raggiungere i 600mila euro per i condomini e oltre 100mila per le case unifamiliari. Un esborso oneroso che, secondo la Banca d’Italia, non potrà essere interamente a carico dello Stato. Gli aiuti pubblici saranno quindi concentrati sulle famiglie più in difficoltà e sugli edifici più inquinanti, mentre per tutti gli altri proprietari sarà fondamentale pianificare con attenzione i lavori e valutare le opzioni di finanziamento disponibili.
Un’occasione per il futuro. La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano rappresenta una sfida colossale, ma anche un’opportunità per migliorare l’efficienza energetica, ridurre l’inquinamento e creare nuovi posti di lavoro. Un’impresa che richiederà il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco – governo, cittadini e imprese – con un focus particolare sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca di soluzioni sostenibili e accessibili. Un impegno per il presente e per le generazioni future.
Per il momento purtroppo si registrano iniziative dell’attore principale, il Governo, in completa antitesi rispetto alla virtuosità rappresentata da questo gioco di squadra, infatti l’avversione quasi paranoica verso il superbonus e le notizie che circolano sulle riduzioni delle detrazioni sulle ristrutturazioni a partire dal 2025, non fanno presagire niente di buono.
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