Nel corso del 2024 e 2025, le aziende avranno la possibilità di accedere agli incentivi del programma Transizione 5.0 (finanziato tramite il Pnrr e RepowerEu) per integrare un approccio energetico più efficiente e ecologico nei loro processi di produzione. Esploriamo le caratteristiche di questo nuovo regime di agevolazioni fiscali, in attesa della sua imminente introduzione. Alla fine dell’articolo sono riportate le immagini delle slides originali della bozza presentata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, da cui sono state tratte le considerazioni e i chiarimenti che seguono.
Dettagli sugli Incentivi di Transizione 5.0
Il programma prevede nove livelli di incentivi, calcolati in base al grado di efficienza energetica ottenuto dall’investimento e al suo valore, fino a un limite massimo del 45%.
Con questo obiettivo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, utilizzando i fondi aggiuntivi forniti dall’ultima versione del Pnrr, dotato di un budget di 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, ha introdotto il nuovo schema di credito d’imposta di Transizione 5.0. Questo schema si aggiunge agli incentivi già esistenti della Transizione 4.0, incentrato su investimenti in beni e servizi primariamente volti al risparmio energetico, al miglioramento dell’efficienza energetica e alla promozione dell’autoconsumo e della produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili.
L’intento principale di Transizione 5.0 è di facilitare le imprese negli investimenti innovativi per rafforzare la loro competitività.
Chi Può Beneficiare
Il programma Transizione 5.0 è aperto a tutte le imprese italiane, senza distinzione di:
- Dimensione
- Settore di appartenenza
- Forma giuridica
- Regime fiscale
Investimenti Ammissibili al Finanziamento
Il credito d’imposta Transizione 5.0 è un supporto fondamentale per le imprese nel percorso verso una produzione energeticamente più efficiente. L’incentivo coprirà le spese effettuate dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.
Gli investimenti finanziabili includono:
- Acquisto di beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, orientati al 4.0 per aumentare l’efficienza energetica
- Acquisto di beni necessari all’autoconsumo e alla produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili (esclusione fatta per le biomasse)
- Spese per la formazione del personale su tematiche legate alla transizione ecologica (non finanziabili se uniche)
È richiesto che gli acquisti contribuiscano a un miglioramento dell’efficienza energetica o a un risparmio energetico che si traduca in una riduzione dei consumi energetici aziendali del 3% o, per un processo specifico, del 5%.
Certificazione dei Progetti
Sarà necessaria una certificazione del progetto sia prima dell’inizio, per confermare la conformità ai criteri minimi di riduzione dei consumi energetici, sia dopo la realizzazione, per attestare l’effettiva esecuzione degli investimenti previsti.
Aliquote del Credito d’Imposta Transizione 5.0
Il credito d’imposta sarà calcolato su tre livelli di aliquote incrementali, basati sulla riduzione del consumo energetico finale (almeno il 3%) o sul risparmio energetico realizzato nei processi specifici (almeno il 5%) per gli investimenti in beni 4.0.
- Per quanto riguarda la formazione, è prevista un’aliquota del 10% su un investimento massimo di 300.000 euro.
È importante notare che le aliquote riportate nella sottostante tabella includono già quelle previste dal piano Transizione 4.0. Nel caso in cui un’impresa non raggiunga gli obiettivi di efficienza energetica sopra menzionati ma proceda all’acquisto di beni 4.0, potrà comunque usufruire degli incentivi del piano Transizione 4.0 a aliquote ridotte: 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 10% per importi superiori ai 2,5 milioni di euro e 5% per investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro.
Di seguito le immagini delle slide della bozza presentata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy:
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